Piero Brolis
Scultore
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Piero (Pietro Giuseppe) Brolis nacque a Bergamo, nel quartiere di Borgo Palazzo, il 10 ottobre 1920, ultimogenito di Cesare e di Giuseppina Longhi. Compì gli studi a Bergamo alla Scuola d'Arte «Andrea Fantoni» (corso di decorazione, 1933-1935) e all'Accademia «Carrara» di Belle Arti (corso di scultura, 1934-1939), meritando numerosi premi e attestazioni. Nel 1942 conseguì il diploma di maturità artistica al Liceo Artistico di Brera a Milano. Fu allievo dello scultore Francesco Minotti (Bergamo 1906-1958), del pittore Contardo Barbieri (Broni 1900-Milano 1966) e dello scultore Gianni Remuzzi (Bergamo 1894-1951). Di quest'ultimo frequentò assiduamente lo studio-laboratorio dal 1935 al 1940, diventando uno degli allievi prediletti. Nel febbraio 1941 fu chiamato alle armi ed arruolato nell’Arma Aeronautica con la qualifica di aviere motorista. Con il 54° Stormo - 98a Squadriglia, combattè sul Fronte Mediterraneo, ove meritò la Croce al Valor Militare. Nel dicembre 1942 sposò Franca Petténi (figlia di Giuliano Donati Petténi, poeta e scrittore, e di Giuseppina Scarpellini), dalla quale ebbe tre figli: Pierfranco, Gabriella e Silvia. Nel maggio 1943 fu fatto prigioniero in Tunisia dagli Anglo-Americani e trasferito negli Stati Uniti. Durante i tre anni di permanenza nei campi di prigionia statunitensi, gli fu tuttavia consentito di svolgere attività artistiche di vario tipo, destando l'interesse della stampa locale. Rimpatriato nel gennaio 1946, riprese con intensità nella sua città natale l'attività artistica, dedicandosi alla scultura, alla grafica, alla pittura ed alla medaglistica. Sino al 1971 fu altresì docente di disegno nelle scuole statali. Prese inoltre parte a concorsi e rassegne, nonché a mostre collettive, sia in Italia sia all'Estero, conseguendo premi e riconoscimenti. Agli anni 1949-1959 risale la proficua intesa artistica con lo scultore Arrigo Minerbi (Ferrara 1881 - Padova 1960) e tale esperienza, unitamente alla già ricordata assidua frequentazione giovanile dello studio di Gianni Remuzzi, è considerata una delle fonti primarie della sua formazione. Negli anni di collaborazione, Brolis contribuì alla realizzazione di numerose opere commissionate al noto artista ferrarese, tra le quali la grande statua in rame della Madonna Salus Populi Romani di Monte Mario a Roma (1953). In particolare, fu co-autore del Candelabro in bronzo per il cero pasquale per la Chiesa di Santa Giustina a Padova (1952), del Portale bronzeo per l’entrata centrale della Basilica di Rapallo (1956-1957) e di un Pulpito in marmo per la Chiesa di Santa Maria di Lourdes a Milano (1957-1958), ora rimosso in seguito alla riforma liturgica conciliare. Dal 1957 al 1963 si dedicò prevalentemente alla realizzazione di opere pubbliche a Bergamo, tra le quali la grande Pietà in marmo per il Tempio Votivo (1953), il Portale bronzeo per la Chiesa di San Marco (1959), su disegno architettonico dell'Ing. Luigi Angelini, i Leoni alati della dominazione veneta sulle porte cittadine, di accesso a Città Alta, di San Giacomo e di Sant’Agostino (1958) e diversi Monumenti ai Caduti nella Bergamasca. Nel 1960, gli fu conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia di bronzo riservata ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. Dal 1963 al 1971 attese a quella che viene considerata la sua opera di massimo impegno artistico e plastico: la monumentale Via Crucis in bronzo commissionatagli per il Tempio di Ognissanti nel Cimitero civico di Bergamo. Il grande altorilievo - unico nel suo genere per concezione e dimensioni (è infatti lungo oltre 45 metri e alto 2 metri circa, con 82 figure a grandezza naturale) - rappresenta una sorta di summa, di elaborazione riassuntiva della sua creatività, capacità espressiva e tecnica. Oltre all'attività preminente in campo pubblico e monumentale, sia civile che religioso (ricordiamo pure il Portale del 1967, per la Chiesa Ipogea del Seminario Vescovile, ed il monumento al Bersagliere del 1971, collocato nella Piazza Risorgimento a Bergamo), lavorò volentieri a soggetti liberi per diletto personale o legati alle problematiche del mondo contemporaneo. Nel disegno, infine, diede la misura più esatta e più spontaneamente libera delle sue doti artistiche, fissando sovente con tratti incisivi e vibranti gli studi preparatori delle sculture, che andava poi man mano realizzando in marmo o in bronzo. Espose la sua produzione artistica in cinque mostre personali:
Fu inoltre membro delle seguenti istituzioni:
Morì a Bergamo il 14 giugno 1978 per aneurisma. Nel 1994 il Comune di Bergamo lo volle onorare con l'intitolazione di una via cittadina nel borgo natio e nel 2003, in occasione del 25° anniversario della morte, lo inserì tra i benemeriti della Città conferendogli una Medaglia d'oro alla memoria. Inoltre, nel 2006, la Provincia di Bergamo gli conferì il Premio Ulisse alla memoria, per aver reso testimonianza dell'arte bergamasca nel mondo. Al suo nome sono pure dedicati una via nel Comune di Chiuduno (Bergamo) e la Scuola Media Statale di Mozzo (Bergamo). Dopo la scomparsa, sue opere sono state esposte nelle seguenti mostre:
Numerose opere di pregio sono inoltre presso chiese, enti, istituzioni e musei, italiani e stranieri, tra i quali:
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